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Minorca on the road

Nella lista delle isole mediterranee più belle la piccola Minorca non deve mancare, essendo riuscita nonostante la popolarità a rimanere ancora intatta e autentica. Con i suoi 48 x 16 km di superficie è la seconda isola dell’arcipelago delle Baleari dopo Majorca. Questo piccolo lembo di terra risulta un cocktail perfetto di sole, mare, natura e pace, il tutto su una base di squisito gin prodotto localmente. Una meta ideale per qualsiasi tipo di vacanza, che sia per piccoli gruppi, comitive o anche famiglie. Ci si arriva in traghetto o in aereo e il modo migliore per spostarsi velocemente e con la massima flessibilità e spontaneità è un noleggio auto low cost che potrete assicurarvi sul portale di confronto prezzi di Auto Europe. In qualità di broker di autonoleggio conosciuto a livello mondiale da ormai sett’antanni vi garantiamo offerte imbattibili per qualsiasi categoria di auto, inclusi piccoli van, auto di lusso e anche camper. In alta stagione e durante le vacanze di Pasqua è altamente consigliato prenotare con abbondante anticipo poiché le vetture disponibili si esauriscono velocemente.

Grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo, Minorca vanta una lunga storia e ha visto avvicendarsi il dominio di molti popoli fra cui greci, romani, carteginesi, vandali, arabi e inglesi. Per farvi un’idea del ricco passato cominciate subito il vostro soggiorno visitando il Museo di Mahon, l’attuale capitale, che vi accoglierà anche con un bellissimo porto naturale e un affasciante centro storico punteggiato di piazze brulicanti di vita. La capitale precedente, tuttora maggior centro religioso, si trova dall’altro lato dell’isola e porta il nome di Ciutadella de Menorca. Consigliamo di venirci di pomeriggio così da poter passeggiare osservando gli edifici storici per poi fermarvi a cena e in seguito per qualche cocktail nella frizzante zona del porto. Se volete però entrare ancor più in contatto con le origini dell’isola potete andare ad ammirare la “Naveta d’Es Tudons”, non lontana da Ciutadella, maggior esempio di struttura funeraria per la sepoltura collettiva e interamente in pietra risalente al 1200 a.C. Ma il vostro stupore non finirà qui poiché a Minorca vi sono ancora delle Taulas risalenti al 500 – 300 a.C. che ricordano le strutture megalitiche di Stonehenge. Una di queste strutture si trova a Talatí de Dalt, appena fuori Mahon.

Con il vostro mezzo a noleggio potrete davvero sfruttare la ricchezza di insenature di Minorca. A seconda dei vostri gusti potrete optare per le spiagge più dolci della parte meridionale o quelle più rocciose e irregolari della parte settentrionale. Indipendentemente dalla direzione, non aspettatevi comunque moltissimi servizi; anzi, i posti migliori ne sono spesso privi. A sud ovest vi sono le famose e quasi caraibiche Son Saura e Son Bou con sabbia bianca finissima, Cala ‘n Turqueta con acque limpide e turchesi, e molte altre piccole perle meno frequentate come Cala Macarella, Cala Macarelleta e Cala Mitijana. Da Cala Galdana seguendo la linea costiera verso est, vicino alla Punta Prima vi imbatterete in un fiabesco paese di pescatori chiamato Binibeca e degno di una deviazione ad hoc. Sul percorso vi potete fermare a prendere un cocktail nel scenografico bar Cova d’en Xoroi scavato in una falesia a picco sul mare. A nord si annoverano invece Cala Morell con tanto di vicine grotte preistoriche, seguita dalla rovente Cala Pregonda con la sua sabbia rossa, dalla spiaggia di Cavalleria e infine Cala Tirant. Se volete regalarvi uno squisito pranzo a base di pesce il villaggio di pescatori di Fornells è rinomato per la zuppa di aragosta chiamata “caldereta de langosta”, una squisitezza autoctona. Si possono anche noleggiare dei motoscafi o delle imbarcazioni a vela per delle uscite in mare da cui poter ammirare l’isola da una nuova prospettiva e raggiungere calette ancor più selvagge.

Un paragrafo a parte va dedicato ai paesaggi, alla flora e alla fauna menorchini. L’UNESCO ha infatti riconosciuto nel 1993 Minorca come “riserva della biosfera”. Il fulcro è rappresentato dal Parco naturale di S’Albufera des Grau, una zona umida con cinque isolotti che si estende fino all’Isola d’en Colom e al Capo di Faváritx. Colpisce la ricchezza di piante fra cui il tamarindo e di specie ornitologiche fra cui molte anatre. Un’altra area importantissima è la “Riserva Marina del Nord” che spazia dalla baia di Fornells fino al Capo Gros e al cui interno fra Cala Barril e Puntal del Mar si possono addirittura ossevare cernie e aragoste. Sono frequenti anche gli avvistamenti dei cormorani. Ma tanta bellezza merita di essere apprezzata nella sua interezza e per questo si può salire sul maggior rilievo di Minorca, ovvero il Monte Toro (358 m.s.l.m). Se non avete voglia di camminare si può comondamente arrivare in cima in macchina e visitare anche il santuario della “Verge del Toro”.

Come accennato nell’introduzione, a Minorca si produce il gin fin dall’Ottocento e grazie all’influenza degli inglesi che amavano questa bevanda e ne hanno trasmesso la passione ai menorchini. La distilleria storica Xoriguer nata nel 1700 presso il mulino della famiglia Pons si trova nel porto di Mahon e quindi farci una capatina è un piacevole diversivo. Vi è un negozio interno dove si possono assaggiare gratuitamente e acquistare i vari prodotti e si può accedere a una cantina dove attraverso delle vetrate si possono intravedere i macchinari per la lavorazione. Se però preferite il vino non rimarrete comunque delusi.  La coltivazione delle viti sull’isola non è semplicissima visto che soffia spesso la tramontana, ma risale addirittura alla fine del Trecento. Furono nuovamente gli inglesi durante la loro permanenza a incentivarne decisamente la produzione, che però dopo un boom nel XIX secolo si è lentamente arrestata. Ultimamente però c’è stato un revival soprattuto dei rossi fra cui Merlot e Cabernet Sauvignon, e dei bianchi Malvasia e Chardonnay . Proprio al centro dell’isola c’è l’azienda Hort de Sant Patrici, comprensiva di hotel, ristorante e negozio-museo dove si possono degustare non solo vini e formaggi di propria produzione ma anche altre prelibatezze isolane. In ogni caso anche senza lasciare la capitale Mahon, per una veloce carrellata e un eventuale assaggio dei prodotti e delle pietanze tipici dell’isola potete fare un semplice giro dei mercati di Mahon, coloratissimi e che sprigionano un sacco di aromi. Chi ha un debole per i dolci deve assaggiare i pasticcini a base di mandorle amare detti “los amargos” e la “ensaimada”, una chiocciola soffice vuota o con ripieni di vario genere fra cui cioccolato e marmellata di zucca. Vi togliamo anche una curiosità: una delle possibili origini, tuttora discusse, della maionese pare essere proprio Minorca e l’assonanza del nome della salsa con il toponimo Mahon sembrebbe proprio suggerirlo.

Avreste mai creduto di leggere un articolo così fitto di cose da vedere su un’isoletta come Minorca? Ebbene sì, i turisti che la scelgono si portano a casa un sacco di emozioni e tanta energia positiva. Nel loro bagaglio ci saranno probabilmente anche una bottiglia di gin, una “sobresata” e del “queso di Mahon” (rispettivamente un insaccato e un formaggio vaccino), i sandali tipici in cuoio e con suole di pneumatico chiamati “avarcas”, qualche oggetto in ceramica o gioiello finemente decorato. Correte a prenotare il vostro biglietto!