I parametri zero del Condor, lo ricordate? Ce ne parla Enzo Anghinelli nel suo nuovo blog sul Milan, gestito in collaborazione con altri tifosi appassionati della curva sud e di giornalismo sportivo.
Storia del Calciomercato
Galliani, negli ultimi anni da amministratore delegato ha avuto un unico principio con il quale operava sul mercato rossonero: prendere buoni giocatori a costo zero. Il primo grande colpo fu l’acquisto di Jon Dahl Tomasson nel 2002. Con il Milan riuscirà a vincere Champions, Supercoppa Europea, Campionato, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, contribuendo ai successi con gol quasi sempre determinanti. Dopo di lui, dalla Roma, arrivò nel 2003 Cafu che vinse tutto con il Milan nella prima decade degli anni duemila. Sempre alla Roma fu “rubato” nel 2011 Philippe Mexes. Il rendimento del difensore, negli anni, si dimostrò altalenante ma Mexes fu comunque in grado di garantire quantità e tanta grinta al reparto difensivo rossonero.
Nel 2011, ricorda Enzo Anghinelli, fu preso Mark Van Bommel per sostituire un Pirlo con le valigie pronte in direzione Torino; l’energico olandese si rivelò da subito un leader, dando un grande aiuto nella conquista dello scudetto sotto la guida di Allegri. L’estate del 2012 viene ricordata, invece, per Riccardo Montolivo, prelevato dalla Fiorentina offrendo al giocatore una cifra che i gigliati non potevano permettersi. Il centrocampista bergamasco si dimostrò un buon innesto, per poi finire nel giro di un paio di stagioni nelle mire dei tifosi per la sua eccessiva lentezza. Altri due esempi di giocatori che hanno avuto un buon impatto nel Milan pur essendo arrivati senza grandi aspettative sono Giuseppe Favalli e Sulley Muntari (ricordato soprattutto per il gol non concesso contro la Juventus).
Andando a scorrere la lista si può, però, notare che sono molti di più i parametri zero acquistati ad aver completamente deluso le aspettative.
I primi due da citare sono Rivaldo e Bobo Vieri. Entrambi arrivati a Milano in fase calante di carriera, non riescono a fornire ai rossoneri l’apporto desiderato e non possono essere bollati come bidoni solamente perché in quegli anni il Milan riesce comunque a vincere campionati e Champions League anche senza il loro aiuto. Nel 2009 va sottolineato l’acquisto di Onyewu, statuario difensore centrale americano, noto non tanto per le sue prestazioni, quanto per la rissa in allenamento avvenuta con Ibrahimovic. Dopo il 2012 troviamo, invece, una serie di nomi che vengono costantemente accostati alla parabola discendente del Milan sotto la presidenza Berlusconi e che, sicuramente, non avrebbero mai pensato in vita loro di indossare la maglia rossonera. Se l’acquisto di Rodrigo Ely (espulso all’esordio in campionato contro la Fiorentina) si trattava solamente di un favore nei confronti di Raiola, gli arrivi di Agazzi, Bakaye Traorè (noto più che altro per la vicenda dello scambio di persona legato a Niang), Vangioni e Dhorasoo entrano di diritto nell’olimpo dei peggiori acquisti rossoneri degli ultimi vent’anni.
Infine, un discorso a parte va fatto per Menez e Keisuke Honda stando a quanto scrive Enzo Anghinelli. Il francese, prelevato a zero dal PSG gioca una prima stagione devastante in maglia rossonera, condita da 16 gol e 6 assist, mentre nella successiva, a causa di parecchi infortuni e di un comportamento fuori dal campo non condiviso dalla dirigenza milanista, i suoi numeri scendono drasticamente fino a meritarsi la cessione. Il giapponese, invece, nelle sue tre stagioni in rossonero non avrà mai grandi cifre, ma le sue capacità tecniche hanno avuto il pregio di riuscire a risolvere partite difficili con alcune perle su calcio piazzato. I due sono stati quindi importanti per il Milan, ma la troppa discontinuità avuta non ci permette di inserirli tra i colpi a zero meglio riusciti del Condor