Tra le tendenze più hot degli ultimi anni, i mobili trasformabili. È normale che siano una tendenza, dato che le case odierne sono sempre più piccole e si ha bisogno di disporre di soluzioni salvaspazio. Non solo, oggi in casa si portano avanti sempre più attività. La casa, infatti, non è più un luogo dove vivere esclusivamente il proprio tempo libero, è un luogo dove lavorare, dove progettare, dove ospitare amici e parenti, è un luogo dove di attività se ne devono portare avanti innumerevoli.
Molte persone credono che i mobili trasformabili siano nati di recente, proprio per rispondere a queste esigenze. In realtà si tratta di mobili che esistono da moltissimo tempo, come dimostrano ad esempio i progetti dell’architetto e designer Enric Miralles. Enric Miralles ci ha lasciati ormai da 20 anni e la maggior parte di questi mobili è stata progettata durante gli anni ‘90. Nonostante sia passato così tanto tempo, sono mobili trasformabili e salvaspazio che risultano davvero molto attuali e che è possibile scoprire con la mostra Perpetuum Mobile.
La mostra ha luogo a Barcellona fino al 29 agosto presso Disseny Hub, con pezzi di arredo e oggetti che l'architetto ha sviluppato soprattutto per la sua casa e che sono stati riprodotti e messi in esposizione con il supporto di Ahec – American Hardwood Export Council.
Enric Miralles e il concetto di casa in movimento
Negli ultimi anni della sua vita, Enric Miralles ha vissuto all’interno di un vecchio magazzino. Ha abbattuto tutti i suoi muri, così da carrè un open space di grandi dimensioni. Grazie ad un open space, alla mancanza quindi di barriere architettoniche di alcun genere, ecco che i mobili possono essere posizionati dove meglio si preferisce e spostati all’occorrenza. Non solo, Enric Miralles ha infatti progettato dei mobili ricchi di movimento, mobili senza una conformazione precisa, che possono essere trasformati e modificati in base alle specifiche esigenze del momento. Come è ovvio, si tratta di realizzazioni che prevedono un lavoro davvero molto complesso alle spalle, di progettazione e studio, di confronto con artigiani e falegnami.
L’esposizione di Perpetuum Mobile: come è stata organizzata
I mobili in esposizione alla mostra sono stati realizzati partendo dagli schizzi originali di Enric Miralles e da tutti i documenti presenti nell’archivio. Sono mobili identici agli originali, ma con qualche piccola modifica. Sono state apportate infatti delle migliorie tecniche, come ad esempio delle nuove cerniere. Inoltre, sono stati scelti dei legni diversi da quelli originali.
L’idea alla base di questa scelta è di cercare di diffondere l’utilizzo di legni diversi da quelli usuali, da quelli che sono presenti nelle case di tutti noi. In questo modo è possibile sfruttare dei materiali che sono presenti in abbondanza, proprio perchè poco utilizzati, e che magari sono anche in grado di rigenerarsi con velocità, materiali che quindi possono essere considerati sostenibili dal punto di vista ambientale. Sono state scelte quattro sottospecie di latifoglie americane, che rispondono proprio a queste caratteristiche: acero, quercia rossa, tulipier e ciliegio.
I mobili sono stati posizionati seguendo il modo in cui Enric Miralles li aveva inseriti nella sua casa e i documenti presenti in archivio, illuminati da lampade che l’architetto aveva progettato ma che erano rimaste incompiute. Sono inoltre presenti in esposizione anche video e documentari, che mostrano i movimenti dei mobili e il modo in cui sono stati riprodotti per l’occasione.
Alcuni dei mobili in mostra
I mobili in mostra sono oltre 20. Tra questi, ricordiamo il tavolo Estudi che è stato progettato da Enric Miralles e Benedetta Tagliabue per la loro casa. Il tavolo è pensato per due persone, un tavolo che permette di disegnare e progettare, ma anche semplicemente di parlare stando seduti l’uno di fronte all’altro. Il piano di lavoro è in possesso di una fessura per i cavi elettrici ed inoltre è presente una cassettiera con ruote che permette di riporre i propri progetti al meglio.
È poi presente la libreria Marisa, progettata da Enric Miralles nel 1992 per la madre di Benedetta Tagliabue. Ricorda molto i classici bauli da viaggio, dato che si tratta di una libreria che si sviluppa in orizzontale e che può essere chiusa tramite l’utilizzo di apposite cerniere. È bella, capace di creare un delizioso gioco di vedo non vedo che in parte nasconde e in parte rende visibili i libri posizionati al suo interno.
In esposizione è anche presente un mobile che Enric Miralles non ha mai costruito, che vede la luce per la prima volta proprio in occasione insomma di questa mostra. Prende il nome di Mistery, progettato nel 1999, ed è in possesso di un sistema con piegatura a zig zag che permette una sua completa trasformazione. Da chiuso è un tavolo di piccole dimensioni, pensato per far disegnare e lavorare una persona soltanto. Da aperto, ecco che si trasforma in un tavolo immenso, un tavolo da pranzo pronto ad accogliere fino a 16 persone.